Austria terra di innovazione: le grandi “exit” confermano il successo del sistema di sostegno alle startup

Prescreen, mySugr, Runtastic o Shpock: l’Austria ora vanta alcune “exit” eccellenti, del valore di milioni di euro. Queste storie di successo sono l’espressione degli investimenti in infrastrutture e campagne di promozione dedicate alle startup in Austria. Di seguito gli esempi di successo più recenti:

Dopo l’acquisto della piattaforma di valutazione fondata a Vienna nel 2013 da parte dell’azienda tedesca Xing, quest’anno il settore delle risorse umane ha assunto di nuovo un ruolo da protagonista: a luglio Xing ha acquisito la startup di HR viennese Prescreen per circa 17 milioni di euro, così da potenziare la propria posizione di leader nell’E-Recruiting. Utilizzando un finanziamento di seed da parte dell’investitore di venture capital di Karlsruhe KIZOO Technology Capital, Prescreen ha potuto rafforzare i comparti vendita, sviluppo e marketing ed espandersi con una seconda sede a Berlino.

Nel giugno 2017 la casa farmaceutica svizzera Roche ha acquisito la startup viennese mySugr, dedicata al mondo della salute. L’ammontare della transazione non è stato reso noto, si parla però di un investimento di circa 200 milioni di euro. In questo caso si tratterebbe di una delle maggiori acquisizioni della storia delle startup austriache. mySugr è stata fondata nel 2012 da quattro imprenditori, i quali hanno sviluppato l’app mySugr partendo dalle proprie esperienze personali con il diabete. Il capitale di partenza necessario è stato ottenuto attraverso un finanziamento per startup da parte della banca di finanziamento pubblico (Austria Wirtschaftsservice, aws) unitamente ad altri investitori di venture capital, tra cui il Business Angel Hansi Hansmann.

Anche gli inventori dell’app di successo del mercatino degli annunci Shpock iniziarono la propria impresa con un sostegno finanziario della banca di finanziamento pubblico (aws), così come da parte del fondo di venture capital Speedinvest, del Business Angel Hansi Hansmann e del servizio di sostegno universitario INiTS. Nel settembre 2015 il media group norvegese Schibsted ha acquisito il 91% della startup, valutata all’epoca in circa 200 milioni di euro.

Il ruolo di apripista delle startup austriache si conferma essere di runtastic. Nel 2015 il fornitore tedesco di articoli sportivi Adidas investì la somma considerevole di 220 milioni di euro nell’app di fitness, che rende disponibile agli utenti la visualizzazione di distanza percorsa, numero di passi, energia bruciata, ecc. Anche dopo l’acquisizione, runtastic ha potuto continuare a migliorare il proprio bilancio e il numero degli utenti è salito a 110 milioni. Questo accordo è ad oggi la più grande exit di startup della Repubblica Alpina.

Queste e altre exit, di così elevato valore, sono l'espressione delle misure specifiche adottate dal governo federale austriaco per sostenere la scena delle startup, attraverso un supporto normativo, finanziario e operativo. Già nella primavera del 2015, il paese si è posto l'obiettivo di rendere, entro il 2020, la Repubblica Alpina il paese più “friendly” in Europa riguardo alla costituzione di startup, presentando la "Strategia Gründerland", una roadmap concreta, con cinque campi d'azione e 40 singole misure. Nel 2016, nell’ambito di questa strategia, è stato approvato il pacchetto per le startup di 185 milioni di euro, che porterà notevole sostegno a fondatori internazionali, incluso il visto per la fondazione di startup internazionali (dal 1° ottobre 2017), un alleggerimento dei costi di lavoro nei primi tre anni dalla fondazione, come anche fondi da parte di business angel e finanziamenti seed.

Lo scenario delle startup austriache in cifre:

- 55,4% riceve finanziamenti governativi (al primo posto in UE)

- 60,4% opera nell’economia digitale

- 31% dei fondatori è originario di altre nazioni

- Quasi l’84% coopera con imprese già affermate

- Dall’1,5 al 3% di tutte le nuove costituzioni societarie in Austria sono startup, ciò significa circa 500-1000 fondazioni di startup all’anno

- Circa il 41% è attivo anche in altri mercati europei

- Nel 2016 sono stati raccolti capitali superiori a 81 milioni di euro
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