di Carmelo Cutuli*
"Mi alzo abitualmente alle 6 di mattina e la cosa non mi pesa, anzi".
Ci riceve all'alba a Roma in pieno centro ed a due passi da San Pietro. Prima nel suo quartiere generale operativo e poi per un caffè nel suo magnifico ufficio di rappresentanza con una meravigliosa vista sul Cupolone.
Ci spiega la storia e la vita di un avvocato calabrese di Reggio legatissimo alla sua città di origine ma che ha girato il mondo per studio e per lavoro. Che è trapiantato a Roma ("ma l'importante è sapere dove tornare") e si occupa anche di molte imprese e pratiche internazionali. A Paolo Zagami certo non mancano i rapporti e le relazioni di altissimo livello negli ambienti internazionali ed anche romani.
In questa lunga intervista, con tutta la sua grinta, si racconta e ci racconta tante cose, la sua storia e la sua di vita personale e professionale.
Avvocato da dove vogliamo iniziare?
Direi di iniziare da dove tutto è appunto iniziato, vale a dire dalla mia Reggio dove sono nato e cresciuto.
Sembra che lei sia molto legato alla sua città di origine ...
Si, la amo follemente! Da bambino e da ragazzo ci ho vissuto gli anni più belli della mia vita e ci torno sempre spessissimo - almeno due volte al mese - avendo la famiglia, tanti amici ed una sede del mio Studio. Purtroppo le cose nella città non stanno andando tanto bene. Siamo agli ultimissimi posti in tutte le classifiche sulla qualità della vita.
Perché non fa allora qualcosa per la sua terra?
Io soffro nel vedere la mia città ridotta in queste condizioni e quindi non escludo di impegnarmi in prima persona cosi come mi viene richiesto e suggerito da molti. Sia chiaro, ci rimetterei in termini di tempo, denaro e forse anche in salute ma se ci fossero i presupposti e si creasse una squadra fatta di gente per bene, esperta e motivata lo farei senza alcun dubbio o remora.
Più in generale cosa pensa della attuale situazione economica italiana?
Che il nostro Paese è in una fase di molto lenta ripresa economica generale trainata dai mercati internazionali ma che tuttavia tale situazione non si può ancora definire soddisfacente. Si sta forse per uscire dalla crisi iniziata una decina di anni fa e noi professionisti lo vediamo anche praticamente e sul campo perché ad esempio stanno lentamente diminuendo i fallimenti e le procedure concorsuali ma la strada è ancora lunga perché rimangono molti problemi come ad esempio quello dei pagamenti in ritardo da parte della P.A. nei confronti di imprese che sopravvivono ad esempio solo con appalti pubblici.
Ecco, lei ha parlato di internazionalizzazione delle PMI, vale a dire di ciò di cui si occupa principalmente la nostra testata ed infatti sappiamo che la sua attività principale è quella di Avvocato internazionalista. Però prima di passare a questo sono curioso di saperne di più su tutte le altre sue attività che leggo nel suo lunghissimo curriculum. Intanto mi chiedo come fa a trovare il tempo per occuparsi di tutto...
Ah, io ho un segreto che mi permette di fare tutto! Vuole saperlo? Mi sveglio molto presto la mattina, mai oltre le 6-6:30! Ed è molto raro che faccia tardi la sera; inoltre mangio bene e conduco una vita molto sana.
Dunque... leggiamo nel suo CV che è responsabile della American Chamber of Commerce in Calabria
Si, da quasi tre anni ormai. Sono stato scelto io dopo che per 100 anni la Camera di Commercio Statunitense non aveva avuto nessun rappresentante per paura che non fosse quello giusto ed il mio mandato è stato confermato perché evidentemente ho lavorato bene: un grande motivo di soddisfazione. Al riguardo ci tengo a dire che tutto quello che è stato fatto lo si è realizzato senza avere un soldo di finanziamento pubblico ed anzi molte missioni internazionali in rappresentanza della Calabria le ho fatte a spese mie. Confido che una volta per tutte le istituzioni calabresi capiscano l'importanza di avere relazioni con gli Stati Uniti perché ci sono moltissimi calabresi di seconda e terza generazione che vivono e lavorano in posizioni di potere oltre Oceano e perchè gli USA in questo periodo storico hanno mostrato di nuovo interesse per la Calabria non solo per ragioni economiche ma anche per ragioni militari e di sicurezza internazionale legate al fenomeno della immigrazione di massa.
Presidente della Associazione il Trust in Italia...
Mi appassiona studiare il trust, è un istituto che purtroppo è utilizzato molto all'estero ma poco in Italia dove ancora intorno al trust ci sono stupide preclusioni. Ho avuto la fortuna di seguire molte pratiche lavorative aventi ad oggetto direttamente ed indirettamente trust internazionali ed ho valutato personalmente i vantaggi non solo fiscali legati a questo strumento
E poi ancora Presidente del Cesdi e Vicepresidente di European Lawyers
Si, il mio Centro Studi è nato qualche anno fa insieme ad altri amici con l'obiettivo di supportare i giovani che si vogliono interessare al Diritto Internazionale ed organizziamo da soli o in cooperazione con altre associazioni tanti convegni e corsi di formazione offrendo borse di studio. L'associazione European Lawyers è invece un gruppo di avvocati stranieri con la quale specie in passato ho avuto grandi soddisfazioni e che mi ha permesso di instaurare rapporti professionali con colleghi di tutta Europa che poi mi sono tornati molto utili quando ho dovuto affrontare certe pratiche per conto dei miei clienti. Di European Lawyers ricordo anche le bellissime convention a cui ho partecipato in qualità di vicepresidente eletto da tutti gli associati (abbiamo 10 mila iscritti) in particolare a Berlino ed Istanbul.
Professore a contratto alla Università Mediterranea e docenti in vari corsi privati ...
E' molto bello stare a contatto con gli studenti ed anche seguirli e confrontarmi con loro per le tesi di specializzazione. Avendo studiato all'estero sono assolutamente convinto che noi italiani siamo i più preparati del mondo e non per niente il diritto romano è nato a pochi passi da dove siamo qui noi oggi. Però ci manca la tecnica giusta perché facciamo sempre e solo teoria, teoria e teoria... Io cerco sempre di fare capire ai miei studenti quanto sia importante avere un metodo ed un approccio concreto ai problemi giuridici.
Ha scritto due libri ed è in programma il terzo sulle imprese internazionali ...
In particolare il secondo, quello sui paradisi fiscali, è nato su richiesta di alcuni nostri clienti che avevano il desiderio di delocalizzare all'estero nel rispetto delle leggi internazionali. Io e tutti i miei collaboratori abbiamo fatto tutto quello che veniva richiesto dalla normativa ed in primis la identificazione del beneficiario ai fini dell'anti-riciclaggio. Sono stato incuriosito dai pregiudizi, ho voluto studiare la materia ed ho scritto un libro che devo dire - senza falsa modestia - è stato accolto molto bene. In un giorno autunnale con la pioggia a Roma presso la sede della Stampa Estera alla presentazione del libro c'erano più di 300 persone e poi ha venduto tante copie. Adesso nel 2018 spero di avere il tempo per concludere la trilogia sull'Impresa internazionale: questo terzo libro spiegherà perché ormai le imprese straniere non investono più in Italia.
E poi ha il titolo di avvocato in Inghilterra ...
L'ho conseguito quando ho vissuto a Londra. Città stupenda, cosmopolita, enorme ma quando ci ho vissuto ho capito che non mi sarei mai più spostato stabilmente dall'Italia. Più o meno la stessa sensazione di quando vivevo a NYC: città adrenalica ma io sono e mi sento italiano.
A proposito, come si diventa avvocati internazionalisti?
Non c'è una "patente" o una certificazione. Lo si diventa quando si presentano le proprie credenziali e poi si viene accreditati presso varie Ambasciate, Consolati e Camere di Commercio internazionali.
Riguardo alle Ambasciate si dice che lei sia legato a doppio filo con l'Ambasciata USA e che abbia ottimi rapporti con i poteri forti statunitensi. E' sempre in prima fila ai party a casa dell'Ambasciatore a Villa Taverna e nei vari eventi organizzati dalle rappresentanze diplomatiche americane ed è stato definito anche come l'uomo che ha riportato gli Stati Uniti in Calabria ...
E' iniziato tutto per caso quando - deluso da alcune situazioni professionali in Italia - sono andato a studiare a NYC e mi si è aperto un nuovo mondo. Sono partito da zero ed in poco tempo sono riuscito a diventare il punto di riferimento calabrese per gli Stati Uniti. Ho anche avuto come ospite l'Ambasciatore John Philipps al mio matrimonio, un onore riservato solo a pochi ... ritengo.
Si da del tu con l'Ambasciatore americano ed ha avuto contatti e relazioni con molti personaggi considerati potenti tra cui Montezemolo e Passera. Alla sua festa di 40 anni c'erano molti vip e molte personalità che sui giornali hanno spese bellissime parole per lei. Molti la definiscono anche un lobbista e tra i più influenti under 40 della Calabria
Se per lobbista si intende una persona che mantiene relazioni e contatti puri e positivi in un modo interconnesso come quello di oggi in cui bisogna confrontarsi ed imparare da tutti...allora, si, sono un lobbista. Per quanto riguarda poi la definizione di under 40 adesso non varrà più perché a breve ne farò 41 (ndr: ride)...ma sono contento che l'età avanza, il vantaggio di crescere è che si gestiscono con più maturità molte situazioni e si ha maggiore pazienza.
Insomma vanta amicizie in tutti i salotti buoni della Capitale ed alle sue feste di rappresentanza partecipano i più importanti manager e politici come anche testimoniato da numerosi articoli de L'Impresa Internazionale. Si sente romano dopo così tanto tempo?
No, io sono di Reggio Calabria, anzi di Pellaro, cioè il quartiere dove sono nato. Roma la adoro e ci vivo benissimo ma non l'ho mai veramente considerata la mia città.
A proposito di politici e politica si parla insistentemente di lei come possibile futuro candidato dopo la sua breve esperienza di 5-6 anni fa...
Ho alle spalle una bellissima esperienza con Italia Futura del Presidente Montezemolo. Furono due anni molto intensi nei quali si era creata una rete straordinaria. Io ero molto giovane, all'ultimo alcune persone si tirarono indietro ed il progetto saltò. Però conservo un bellissimo ricordo: il leader era l'attuale ministro Carlo Calenda, già allora si vedeva che aveva una marcia in più e per me lui era ed è un modello di riferimento per la sua concretezza e sua praticità. Poi sono stato candidato con Scelta Civica ma era più che altro una candidatura di servizio che a livello personale andò comunque benissimo considerato che presi 13 mila voti nella provincia di Reggio di cui ben 6 mila solo nella mia città. Dopo di che ho fatto del bel progetto sviluppato dal think thank "La Cosa Blu" con il quale ricordo che radunammo a Milano tantissime persone di grande qualità. Dal 2014 il mio partito di riferimento è Forza Italia ed ho avuto l'onore di essere insignito dal presidente Berlusconi del ruolo di "Portabandiera" per il Comune di Reggio Calabria. Insomma già da diversi anni sono impegnato in politica e non nego che mi farebbe piacere dare il mio contributo in modo più attivo sebbene sia molto soddisfatto e felice del mio lavoro e della mia vita. E comunque lo farei senza scendere a compromessi ed impegnandomi a titolo volontaristico. Ci rimetterei probabilmente in termini di salute, denaro e tempo libero ma mi piacere offrire soluzioni politiche pratiche e concrete per il rilancio del Sud, della Calabria e della mia Reggio perché più in generale sono convinto che se fallisce il sud fallisce anche il Sistema Italia.
Dice del tempo libero... Sempre guardando il suo cv si legge che è insegnante di spinning ed anche presidente di una squadra di calcio. Ancora mi chiedo dove trova il tempo per fare tutto questo?!
Si, il brevetto di insegnante di spinning l'ho preso perché adoro andare in bici, mi alleno mediamente tre volte a settimana con il mio gruppo. Ed è vero, sono anche presidente di una piccola squadra di calcio che rappresentata l'area di 30 mila abitanti dove sono cresciuto: siamo primi in classifica e sono molto contento di come vanno le cose anche perché il calcio rappresenta un riscatto sociale. Riguardo alla sua domanda, molto semplicemente, crescendo ho imparato ad ottimizzare ed organizzare il mio tempo e come dicevo prima faccio una vita sana, mangio bene, non fumo, non bevo e non faccio tardi la sera: solo così riesco a lavorare molto ed a fare anche tutte le cose che mi piacciono. Certe cose le ho fatte a vent'anni ma adesso non mi piacciono più, non le rinnego, anzi, ma appartengono ad un periodo diverso della mia vita. Adesso provo molto più piacere ad esempio a fare prestazioni sportive. Ad esempio sa che ho fatto per ben due volte il Cammino di Santiago in bici?
No, non lo sapevo...
Ho fatto due volte 820 km, una esperienza stupenda che mi cambiato dentro.
Ha qualche hobby in particolare?
Certo, mi piace appunto fare sport e vederlo. In particolare sin da quando ero bambino adoro il calcio, ho avuto la folgorazione nel 1983 a 6 anni da quando mio padre mi portò a vedere la partita Reggina-Turris. Da allora sono cresciuto a pane e calcio. Nel 1998 fui uno dei titolari della squadra di calcio a 5 della mia Università, la Luiss, con la quale giocammo a Lione la finale dei Campionati Europei Universitari, grazie alla mia Reggina ho ricordi meravigliosi. Più in generale adoro il calcio, negli anni trascorsi a Londra ero un abbonato del Fulham e spesso ho visto partite della nostra nazionale in Italia, in Brasile, in Francia e perfino in Ucraina. Avevo già programmato con un caro amico Vice Ambasciatore in Russia di vedere le partite dei prossimi Mondiali ma non ci andremo...che pena!
Parlava di suo padre. Cosa rappresenta la sua famiglia per lei?
La mia famiglia di origine è tutto, Mio padre è il mio modello, il classico Notaio vecchio stampo che ha lavorato tutta la vita con tanto successo. Mia madre è da sempre il pilastro mio e di mia sorella e mio fratello. E da poco ho anche due splendide nipotine che si chiamano Rosa e Maria.
E veniamo finalmente alla sua attività principale di avvocato internazionale di affari. Di cosa si occupa esattamente il suo Studio?
Sono ormai più di 10 anni che siamo attivi e per quanto riguarda la Calabria lo Studio Zagamilaw è stato certamente il primo ed è ancora tra i pochi che si occupa di Diritto Internazionale Privato. Non le nego che all'inizio ho incontrato molte difficoltà ma ormai tutta l'Italia si sta internazionalizzando e quindi le interazioni da parte di privati ed aziende con altri ordinamenti stranieri aumentano sempre. In linea di massima assistiamo privati e società italiane che hanno interessi personali o professionali nei Paesi di lingua inglese, spagnola e russa oppure - all'inverso - privati e società straniere che devono relazionarsi con il sistema giuridico italiano. Il nostro main core è l'ambito commerciale, il real estate e la fiscalità internazionali ma abbiamo gli strumenti per trattare anche casi ad esempio di diritto di famiglia. Direi che facciamo tutto ciò che riguarda il Diritto Civile in senso lato con esclusione dei profili penali. A partire dal 2012 abbiamo vinto diversi premi che certificano la bontà del nostro lavoro e posso orgogliosamente dire che ormai lo Studio Legale Internazionale Zagamilaw è un brand giovane, forte e riconosciuto in tutta Italia.
Ci racconta qualche caso particolare che ha affrontato durante la sua attività?
Ho trattato casi importanti e meno importanti ed assistito clienti famosi e non famosi sempre con la stessa professionalità. Potrei dividere i casi che sino ad oggi ho gestito in tre categorie: quelli che mediaticamente sono stati sotto i riflettori, quelli più rilevanti dal punto di vista delle cifre in ballo e quelli meno vistosi ma più significativi dal punto di vista umano. Della prima categoria fanno certamente parte la volta in cui nell'assistere una mia cliente che giustamente reclamava gli alimenti per la propria figlia mi misi contro uno dei calciatori più pagati al mondo ed anche più recentemente quando ho negoziato la liquidazione di un risarcimento per un caso di plagio da parte dl una rock-band inglese della quale, per anni, avevo comprato i Cd come sicuramente tanti dei lettori. Con riferimento alla seconda categoria ho avuto la possibilità di gestire pratiche di conferimenti societari internazionali, di fusioni transnazionali, di costituzioni di trust, di real estate e di successioni straniere dell'importo di svariati milioni di euro nelle quali bisognava prestare molta attenzione a tutti i dettagli. Nell'ultima categoria faccio rientrare la volta in cui siamo riusciti a fare ottenere la Green Card ad un giovane che così si sarebbe potuto ricongiungere alla moglie negli Stati Uniti: non dimenticherò mai i suoi occhi pieni di felicità e di gratitudine nel momento in cui gli comunicai personalmente che la pratica era andata a buon fine.
Perché è cosi difficile fare l'avvocato internazionalista e quali altre soddisfazioni ha nel suo lavoro?
Perché devi confrontarti con diverse legislazioni e saperle coordinarle rispettando i requisiti richiesti dai diversi ordinamenti. E naturalmente anche parlare molte lingue. Io ne parlo 5 ed alle decine e decine di ragazzi che chiedono di lavorare con il nostro Studio ricordo sempre che è assolutamente banale ed ovvio parlare l'inglese e lo spagnolo perché quasi tutti oggi parlano l'inglese e lo spagnolo. Le soddisfazioni sono tante: ad esempio è molto gratificante costruire da zero un contratto in più lingue ed alla fine vederlo completo e sottoscritto dopo una lunga negoziazione con le varie parti.
Lei si ritiene un uomo di successo?
Non so se sono un uomo di successo ma ho imparato che bisogna essere sempre felici perché qualsiasi luogo è qui e qualsiasi momento è adesso. Sono diventato forte anche perché ho subito delle batoste tra cui il fallimento del mio matrimonio che mi ha molto segnato. Sento comunque che ho ancora molte cose da fare e tanti progetti da realizzare.
Ma allora chi è veramente Paolo Zagami?
Una persona molto determinata che agisce sempre nell'ambito della legalità come gli è stato insegnato da suo padre e che ogni giorno vuole essere sempre migliore: non degli altri ma di se stesso. Ed anche una persona molto curiosa: ricordo che quando ero ragazzino con la mia bici "partivo" di mattina a scoprire i quartieri periferici della mia città e quella voglia di capire, vedere e conoscere me la sono portata sino ad ora.
Una ultima domanda: che fine farà questo Paese?
Può veramente crescere ed uscire dalla crisi solo se si apre per davvero all'estero e si confronta con le migliori realtà internazionali attraendo investimenti, risorse e capacità manageriali. Bisogna capire che con questa globalizzazione il campo di gioco non è più solo l'Italia ma il mondo intero.
E lei Avvocato dove la rivedremo a breve?
Mah chi lo sa, intanto mi godo questa splendida vista e poi si vedrà. L'unica certezza è che nella vita l'importante non è sapere dove andare ma è sapere dove tornare...
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" Intervistato da Carmelo Cutuli, Esperto in Comunicazione & Relazioni Istituzionali, Direttore responsabile de L'Impresa Internazionale