Camera di Commercio ad Arezzo per la formazione delle imprese orientate all’export
Doppio appuntamento, lunedì 18 marzo e giovedì 21 marzo, in Camera di Commercio ad Arezzo per la formazione delle imprese orientate all’export.
Nel primo incontro, realizzato in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane, un focus sulle conseguenze derivanti da una uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea senza accordo ( “no deal”).
Arezzo è una delle province italiane con il maggior grado di apertura ai mercati esteri: oltre a presentare un export ai vertici nazionali in termini assoluti (20° posto nel 2017) se si rapporta il dato al numero delle imprese la provincia conquista nella graduatoria nazionale il 4° posto assoluto.
Una vocazione all'internazionalizzazione del sistema economico locale che, peraltro, è sempre stata supportata dall'azione della Camera di Commercio che, nel corso degli anni, ha accompagnato le imprese alle tantissime fiere di settore organizzate nel mondo.
La nuova legge di riforma del sistema camerale italiano, ridisegnando funzioni e competenze, ha escluso la possibilità che le Camere di Commercio svolgano direttamente attività promozionale all'estero focalizzandone invece l'attività nella formazione e assistenza alle imprese per la loro preparazione ai mercati internazionali.
Coerentemente con questa impostazione, la Camera di Commercio di Arezzo -Siena ha programmato per lunedì 18 marzo e per giovedì 21 marzo due iniziative, che si svolgeranno presso la sede di Via Spallanzani, dedicate alla formazione e allo sviluppo delle competenze per gestire con efficacia i processi di internazionalizzazione.
Lunedì 18 marzo, con inizio alle ore 10:00, alla Borsa Merci di Arezzo è in programma, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane, l’Export Day 2019 che si articolerà in due distinti momenti.
Una prima parte sarà dedicata alla prosecuzione del percorso formativo gratuito " Sviluppo delle competenze per i processi di internazionalizzazione” rivolto dedicato alle imprese potenzialmente ed occasionalmente esportatrici e nel corso dell’iniziativa saranno esaminate alcune procedure per gli esportatori registrati ed autorizzati e le facilitazioni doganali derivanti dallo status AEO.
Una seconda parte sarà invece dedicata ad un focus sui futuri rapporti doganali Regno Unito-UE.
Com’è noto, il 29 marzo 2017 il Regno Unito ha notificato la propria intenzione di recedere dall’Unione europea a norma dell’articolo 50 del Trattato sull’UE.
Dopo circa un anno e mezzo di lavoro tra i negoziatori dell’Unione europea e quelli del Regno Unito, il 25 novembre 2018, il Consiglio europeo straordinario “articolo 50” ha dato il via libera all’accordo di recesso per l’uscita del Regno Unito dall’UE ed ha approvato la Dichiarazione Politica sul quadro delle future relazioni.
Tale intesa avrebbe consentito di gestire il recesso dell’UK (un processo senza precedenti, peraltro) in modo ordinato ed in termini chiari per imprese e cittadini, prevedendo, dopo l’uscita del 29 marzo 2019, un periodo transitorio sino al 31 dicembre 2020.
Dopo la prima votazione negativa dello scorso 15 gennaio 2019, la Camera dei Comuni del Regno Unito ha espresso martedì 12 marzo 2019 un ulteriore voto negativo ad una ratifica di un nuovo accordo di recesso.
Pertanto, salvo che il Consiglio europeo all’unanimità decida, d’intesa con il Regno Unito, di posporre la cessazione dell’applicazione dei trattati, la totalità del diritto primario e derivato dell’Unione cesserà di applicarsi al Regno Unito alle ore 00.00 del 30 marzo 2019 .
Conseguentemente una eventuale BREXIT senza accordo di recesso potrà avere importanti conseguenze per le imprese, ad iniziare da quelle che esportano nel Regno Unito, sopratutto nel caso che la loro esperienza nel commercio con i Paesi terzi è stata sinora limitata o addirittura inesistente.
Dal 30 marzo infatti la circolazione delle merci tra la UE ed il Regno Unito (UK) verrà quindi considerata commercio con un Paese terzo e di conseguenza si dovranno stabilire lo status doganale delle merci in entrata, uscita o transito attraverso il territorio doganale e fiscale dell'Unione e del Regno Unito, nonché le disposizioni giuridiche applicabili, oltre al trattamento adeguato in relazione all'IVA e alle accise.
Si tratta quindi di novità che avranno un rilevante peso per il sistema economico nazionale: i flussi di merci verso la Gran Bretagna rappresentano circa il 5% sul totale dell’export italiano ( 22 miliardi di euro nel periodo gennaio-novembre 2018) .
Anche i dati che interessano la nostra provincia sono significativi: le imprese aretine hanno importato, nei primi 9 mesi dell’anno, beni per circa 236 milioni di euro, esportando per un valore pari ad oltre 402 milioni di euro. In particolare le esportazioni si sono concentrate su metalli preziosi, moda, apparecchiatura elettriche, oreficeria e gioielleria.