ABA – Invest in Austria celebra i 35 anni dalla fondazione e condivide i risultati italiani e internazionali, i successi e la strategia di posizionamento dell’Austria come paese “hot spot” per aziende innovative. ABA – Invest in Austria fa capo al Ministero Federale dell’Economia, con il compito di fornire ai potenziali investitori consulenza e informazioni a titolo gratuito e di sostenere le imprese interessate nella scelta della sede, nelle questioni di natura fiscale e del diritto del lavoro, nella ricerca di partner di collaborazione e nei contatti con gli enti pubblici.
Il compito di ABA, nel supporto alle aziende italiane e internazionali, è fornire ai potenziali investitori consulenze e informazioni a titolo gratuito, sostenendo le imprese nella scelta della sede, nelle questioni di natura fiscale e del diritto del lavoro, nella consulenza su finanziamenti e incentivi agli investitori e nei contatti con gli enti pubblici. In questi 35 anni, ABA ha accompagnato l’insediamento di 356 imprese italiane, per un investimento aggregato pari a 515 milioni di euro, generando 3.272 posti di lavoro. In tutto, le imprese internazionali insediatesi in Austria nei 35 anni di attività di ABA – Invest in Austria sono state 3.478 (dato aggiornato al 31 dicembre 2016): un numero elevato, che ha comportato un investimento aggregato di 8,44 miliardi di euro e generato 55.038 posti di lavoro in diversi settori.
Attualmente in Austria risiedono 1.350 aziende italiane. Tale numero complessivo comprende sia le aziende italiane supportate da ABA e tuttora attive, sia quelle che hanno scelto di investire in Austria in modo autonomo. Il totale degli investimenti italiani in Austria, a fine del 2016, ammontava a 10,5 miliardi di euro, cifra che pone l’Italia tra i cinque maggiori paesi investitori in Austria. (fonte: OENB –Banca Centrale Austriaca).
La prima azienda italiana sostenuta da ABA nell’insediamento nel paese d’Oltralpe è stata Technoglas, dal 1986 azienda produttrice di vetro tecnico, ancora attiva a Voitsberg (Stiria) con 130 impiegati (attualmente fa parte di Vetrerie Riunite Spa, leader mondiale nella produzione di vetro tecnico per elettrodomestici, stoviglie, profumeria e automotive).
“Nei 35 anni di attività ABA ha accompagnato tutti i cambiamenti che hanno visto mutare lo scenario competitivo in Europa e nel mondo a una velocità impressionante” - ha commentato René Siegl, Managing Director di ABA – Invest in Austria. “Anche per ABA l’attività è cambiata, ma non la sua missione, che era, è - e sempre sarà - quella di favorire l’insediamento in Austria delle imprese estere, facendo leva sugli innegabili vantaggi competitivi che l’Austria può offrire, in termini di qualità del lavoro, stabilità, infrastrutture, fiscalità, ricerca e innovazione. Con le imprese italiane, infine, c’è sempre stato un rapporto privilegiato: l’Italia è il secondo investitore in Austria, dopo la Germania, a testimonianza della vivacità di un sistema imprenditoriale evoluto, come quello italiano”.
Come da tradizione, anche nel 2016 la Germania si è confermata al primo posto tra gli investitori, con 116 insediamenti, rappresentando il 36% di tutti i progetti ABA dell’anno. L’Italia, con 30 nuove aziende, si è attestata ancora una volta come secondo investitore nel 2016. Circa 70 sono invece le aziende provenienti dai paesi CEE e SEE, che rappresentano più di un quinto di tutti i nuovi insediamenti sostenuti da ABA: Ungheria, Slovenia, Slovacchia e Russia tra i primi paesi di quest’area. Un trend che negli ultimi anni si è notevolmente consolidato, rendendo l’Austria un punto di riferimento sia per le aziende CEE che vogliono investire in Europa occidentale, sia per le aziende dell’Europa occidentale che voglio affacciarsi ai paesi dell’Europa orientale.
Negli ultimi vent’anni l’Austria ha compiuto passi da gigante nell’ambito della Ricerca e Sviluppo (R&S). Ne è prova la spesa totale in R&S, passata dall'1,53% (1994) all’attuale 3,14% del PIL, che pone la Repubblica Alpina tra i pochi paesi europei che già abbiano superato l’obiettivo strategico stabilito dall’UE del 3% di quota di spese in R&S rispetto al PIL entro il 2020. Il Paese però si pone obiettivi ancor più ambiziosi: la strategia nel campo della ricerca del Governo Federale vede l’Austria nel 2020 come innovation leader in Europa.
L’insieme dei provvedimenti posti in atto dal Governo Federale dimostra risultati di successo: nel 2017 gli investimenti in R&S in Austria salgono per la prima volta a 11,3 miliardi di euro (2016: 10,74 miliardi di euro). Con una quota di ricerca pari al 3,14% del PIL, la Repubblica Alpina si attesta al secondo posto nell’Unione Europea. Quasi la metà di questa percentuale deriva dal settore delle imprese, oltre il 15% proviene dall’estero.
Anche l’ambiente delle startup in Austria sta vivendo un boom vigoroso all'interno di un clima di crescita. In particolare, la sede di Vienna si è trasformata in un hub in cui è molto conveniente per le startup nazionali e internazionali implementare idee geniali e creative. L’ambiente delle startup in Austria è particolarmente dinamico nei settori delle tecnologie informatiche, bioscienze ed economia creativa. Per tutti questi settori, l’interesse da parte degli investitori è in crescita e uno dei principali motori della dinamica di crescita nell’ambiente startup è costituito da exit di successo, ovvero l’uscita dalla fase di incubazione, in cui i finanziatori della fase iniziale abbandonano la loro partecipazione ed entrano nuovi partner d’impresa. In questi casi numerose neo-società riescono a conseguire valutazioni ben al di sopra del milione di euro, attraendo sempre più capitali, soprattutto dall’estero. Tra gli esempi eccellenti di attività di successo su scala internazionale: Runtastic, mySugr e Shpock.