Italian showbiz & web star, sport star, brand, opinion leader, business leader: tutti sono protagonisti nel proprio campo. Ma tra loro chi sono i veri leader dell’arena digitale? Si può essere leader nella società di oggi senza esserlo anche sul web? Questa è la domanda a cui ha risposto i-Leader la prima ricerca sulla leadership digitale condotta da Agi, storico player dell’informazione italiana in collaborazione con DOING, digital business company.
La risposta è in un indice, realizzato anche grazie al supporto di TalkWalker, piattaforma leader nel social media monitoring. Si chiama i-Leader Index e attraverso un’analisi quali-quantitativa della presenza digitale misura la capacità di essere leader online.
I risultati della ricerca sono stati commentati nel corso di una serata evento all’Ara Pacis di Roma in una fireside chat con Riccardo Luna e Marco Pratellesi, direttore e condirettore di Agi e Enrico Mentana, direttore TG LA7 e top opinion leader categoria giornalisti.
La ricerca è stata condotta su una selezione di personalità pubbliche e di brand e ha coinvolto oltre 200 protagonisti dell’arena digitale organizzati in 5 categorie: Opinion Leader Politici & Giornalisti, Sport Star, Showbiz & Web Star, Business Leader, Brand in Italia. Per ogni categoria, l’indice i-Leader ha analizzato 4 indicatori fondamentali: engagement, reach, popularity e sentiment. Tutti i criteri di selezione sul sito i-leader.it
Tra i nomi dei vincitori qualche sorpresa e molte conferme. Il riconoscimento come Top Digital Leader è andato a Chiara Ferragni mentre i migliori delle singole categorie sono stati:
•Stefano Gabbana ed Elon Musk per Business Leader;
•Matteo Renzi, Enrico Mentana, Jeremy Corbyn e Donald Trump per Opinion Leader;
•Fedez, Belen Rodriguez, Gianluca Vacchi e Chiara Ferragni per Showbiz & Web Star;
•Valentino Rossi e Neymar per Sport Star;
•Ferrari per Brand.
Le categorie sono state scelte in base alla rilevanza mediatica, mentre i personaggi sono stati selezionati in base all’attualità e ai dati quantitativi della loro presenza online. Durante la cerimonia sono state illustrate anche le 10 best case di brand per le categorie food, automotive, telecomunicazioni, retail e beverage (le 5 top spender per investimenti pubblicitari secondo Nielsen, a esclusione del farmaceutico), oltre alla categoria banking inserita per la rilevanza mediatica.
“A cosa serve un indice? Innanzitutto a migliorare” racconta Riccardo Luna, direttore Agi. “Si migliora guardando i numeri e soprattutto confrontandosi con gli altri. Da qui l’idea di una ricerca che identificasse chi sa comunicare meglio attraverso i social network e il web in generale, non solo in termini quantitativi ma soprattutto qualitativi.”
“Il leader sa esprimere visibilità, partecipazione e consenso. Nel mondo digitale questi tre parametri possono essere misurati.” prosegue Marco Massarotto, founder Doing. “Per questo abbiamo sviluppato i-Leader Index, l’indice che raccoglie i dati pubblici diffusi sui social network e sul web e li elabora in analisi.”
“Le attività digitali di un brand o di un personaggio pubblico hanno un forte impatto sulla rete e, di conseguenza, possono influenzare l’opinione pubblica e i comportamenti d’acquisto dei consumatori. Per misurare la portata di questo impatto e amplificarne gli effetti positivi, è necessario affidarsi a strumenti di social media analytics in grado di offrire una copertura dati globale e definire le giuste metriche da analizzare. Solo basandosi sull’analisi di dati oggettivi e reali è possibile sfruttare in modo strategico l’impatto del brand” afferma Robert Glaesener, CEO di Talkwalker.
La ricerca i-Leader avrà un seguito? “Assolutamente sì” conclude Salvatore Ippolito, CEO di Agi. “Nei prossimi mesi sveleremo nuove analisi ed estenderemo la ricerca a nuove categorie, oltre a tutte le tantissime nuove attività che stiamo realizzando con AgiFactory e che vi racconteremo presto. Stay tuned!”