Parola da critico d’arte, così promette Paolo Battaglia La Terra Borgese: nella prestigiosa sede dell’Archivio Storico comunale sarà presentata tra qualche giorno l’opera di Francesco Santocono “Il loto e il papiro”, dramma in tre atti di Francesco Santocono ambientato nell’Egitto dei Faraoni e pubblicato da “Algra” con la prefazione di Zahi Hawass.
Dopo aver illustrato la propria opera in giro per l’Italia e in Egitto, puntualmente accompagnato dal noto archeologo ed ex ministro del Governo Mubarak, il giornalista siciliano replica a Palermo in uno dei luoghi simbolo della città, l’Archivio storico comunale di via Maqueda.
L’appuntamento è fissato per le 16.30 di mercoledì 29 novembre, alla presenza delle autorità locali, con l’introduzione e le letture dell’attore Giancarlo Zanetti.
L’evento è organizzato dall’Associazione FuturLab in collaborazione con l’Archivio Storico comunale di Palermo che ha gentilmente concesso l’utilizzo della sala Damiani Almeyda.
“Il loto e il papiro” racconta, attraverso una prosa ricercata, la guerra di liberazione iniziata dal Faraone Sequenenra e dalla regina Ahhotep contro gli invasori Hyksos, un popolo di origine asiatica che, durante la XVII dinastia aveva occupato i territori del delta del Nilo. “Non si hanno tracce nella storia di un lavoro letterario di questo genere – ha dichiarato il Prof. Hawass durante la presentazione del testo al Cairo – tanto che possiamo tranquillamente parlare del primo dramma egizio mai scritto sino ad oggi. Ho voluto essere vicino a Santocono in ogni appuntamento per far conoscere il suo libro e per dare un segnale preciso sulla necessità di rafforzare i rapporti culturali con l’Italia, un Paese che ci è stato sempre vicino e con cui vogliamo continuare a collaborare proficuamente”.
Peraltro, la presentazione dell’opera avvenuta in Egitto può essere considerata l’anticamera della messa in scena, prevista per l’estate prossima, ma che dovrebbe prevedere come anteprima proprio la straordinaria scenografia della Sfinge e delle Piramidi.
“Stiamo lavorando – ha aggiunto l’egittologo – affinché la prima rappresentazione si svolga a Giza, il palcoscenico naturale per un’opera che parla di un momento fondamentale della storia egizia”. Appuntamento dunque in primavera.